L’anziano come lo curo?
L’anziano come lo curo?

L’anziano come lo curo?

Stimolata dagli eventi che si sono abbattuti su molte residenze per anziani, la Pontificia Accademia per la Vita presieduta da mons. Paglia, ha presentato un documento dove sono raccolte riflessioni e urgenze per ripensare i modelli di cura per anziani e persone più fragili

Stimolata dagli eventi che si sono abbattuti su molte residenze per anziani, la Pontificia Accademia per la Vita presieduta da mons. Paglia, ha presentato un documento dove sono raccolte riflessioni e urgenze per ripensare i modelli di cura per anziani e persone più fragili.

Tra gli scenari proposti si evidenzia la necessità da una parte della centralità dell’assistenza domiciliare, dall’altra di superare la standardizzazione dei servizi delle strutture residenziali. Creare le condizioni migliori perché all’anziano sia consentito di vivere in casa propria, tra gli affetti famigliari, con le abituali amicizie è considerato un dovere cui è chiamata la società.

Per realizzare questo cambiamento è necessario che si realizzi un continuum assistenziale tra la casa e i servizi esterni, eliminando le barriere architettoniche, risolvendo l’eventuale inadeguatezza dei servizi igienici. La famiglia deve essere aiutata in questo percorso di adeguamento e supportata da un’assistenza domiciliare efficace, che si prenda carico del paziente anziano. Per quanto riguarda le case di riposo dovrebbero anch’esse riqualificarsi per poter offrire i propri servizi direttamente a domicilio.

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