Paxlovid: rinnovato l’accordo per la distribuzione in farmacia
Paxlovid: rinnovato l’accordo per la distribuzione in farmacia

Paxlovid: rinnovato l’accordo per la distribuzione in farmacia

L’uso del farmaco, come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e riportato nel bugiardino, è indicato nel trattamento precoce in individui positivi

A conferma del ruolo cruciale che hanno avuto le farmacie e i farmacisti nella gestione della pandemia da COVID-19, lo scorso dicembre 2022 è stato sottoscritto l’Accordo che proroga fino al 30 aprile 2023 le previsioni del Protocollo d’intesa per la distribuzione e dispensazione gratuita nelle farmacie territoriali del farmaco antivirale Paxlovid

L’uso del farmaco, come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e riportato nel bugiardino, è indicato nel trattamento precoce in individui positivi, che non necessitano di ossigenazione ma ad alto rischio di progressione verso forme gravi di COVID-19 (con fattori di rischio come patologie oncologiche, malattie cardiovascolari, diabete mellito non compensato, broncopneumopatia cronica, obesità grave).

Risale a un anno fa, il 28 gennaio 2022 la decisione dell’EMA di dare il via libera alla commercializzazione del Paxlovid, nel trattamento dei soggetti affetti da COVID-19.

Inizilamente questo farmaco era dispensato solo nei centri ospedalieri o nei centri specializzati nella gestione del COVID-19. Tuttavia, in data 15 Aprile 2022, il Ministero della Salute, AIFA, Federfarma, ASSOFARM, Farmacie Unite, Federfarma Servizi e ADF hanno siglato un Protocollo d’Intesa per la distribuzione e dispensazione del farmaco antivirale orale Paxlovid, dando il via libera alla prescrizione da parte del medico di base, previa compilazione di piano terapeutico AIFA con ricetta dematerializzata e alla distribuzione dello stesso nelle farmacie secondo il regime di Distribuzione Per Conto (DPC).

Questo ha permesso un più facile e immediato accesso al farmaco da parte dei pazienti sin da subito. Infatti, dopo poche settimane dall’accordo si è assistito ad un rapido aumento delle prescrizioni, grazie anche al coinvolgimento della figura del farmacista, il quale ha reso  per più facile e tempestivo l'accesso al farmaco.

Ad oggi, sebbene le regioni siano partite in ordine sparso, il Paxlovid è gestito in Distribuzione per Conto – DPC in tutta Italia. Alcune regioni, come la Lombardia hanno optato per la fornitura in ministock alle farmacie, in modo da rendere immediatamente disponibile il farmaco a chi dovesse farne richiesta. In altre, come l’Emilia-Romagna, il farmacista ha la possibilità di spacchettare il farmaco, seguendo le norme di buona preparazione di laboratorio come se fosse un galenico, e consegnare solo le compresse effettivamente utili ai pazienti con gravi danni al sistema renale o epatico. Per questi ultimi, infatti, viene consigliato un dosaggio inferiore, opportunamente inserito nel piano terapeutico dal medico di base.

Il rinnovo dell’accordo prevede inoltre che a decorrere dal 1° maggio 2023, o in data antecedente in base alle determinazioni di ogni singola Regione o Provincia autonoma, il farmaco sarà reso disponibile ai distributori intermedi e alle farmacie del territorio secondo le ordinarie procedure degli accordi regionali, rendendo ancora più semplice l’approvvigionamento da parte dei farmacisti, e di conseguenza, dei clienti.

Ricordiamo che il Paxlovid è un trattamento che si basa sull’unione di due farmaci antivirali, nirmatrelvir/ritonavir. Il primo già usato nel trattamento di HIV ed epatite C, ha il compito di inibire l’attività della proteasi virale C3-like, che il virus utilizza per assemblare le sue proteine durante la fase di replicazione. La funzione di ritonavir ha invece il compito di aumentare la durata d’azione del primo antivirale.

Visto che l’azione inibitoria nei confronti della proteasi avviene principalmente nella fase di replicazione del virus, risulta fondamentale la tempestività della prescrizione e dell’assunzione, in quanto nel momento in cui si instaura la fase infiammatoria il farmaco perde la sua efficacia. Come indicato da OMS e AIFA, la somministrazione deve avvenire entro cinque giorni dalla presenza dei sintomi o comunque della positività al tampone COVID. Dagli studi effettuati sul farmaco è emerso che, se somministrato entro i tempi giusti, Paxlovid non solo riduce dell’89% il rischio di ricovero e decesso per COVID, ma abbassa anche la carica virale.

Fondamentale, dunque, è stato il passaggio alla distribuzione nelle farmacie e alla prescrizione da parte del medico di base, decisione di successo che, secondo l’ultimo aggiornamento AIFA dell’11 gennaio, ha portato alla dispensazione tramite il canale convenzionato di 76.911 confezioni, in crescita del 13% rispetto al monitoraggio di due settimane prima, mentre le confezioni erogate dal canale ospedaliero, invece, sono 38.191, +3% rispetto al report precedente.

In merito al rinnovo dell’accordo, la FOFI ha dichiarato “La proroga delle disposizioni del Protocollo e delle correlate attività affidate al farmacista conferma nuovamente l’assoluta e fondamentale importanza del ruolo svolto dal farmacista e dalla farmacia nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale in piena coerenza con la politica federale di questi ultimi anni".

Un ruolo che, soprattutto in questi anni di pandemia ogni giorno a contatto con i pazienti, ha permesso ai farmacisti di fare da tramite diretto con gli altri professionisti sanitari, di dare un forte contributo alla campagna vaccinale, pilastro portante nella prevenzione della malattia, e di rappresentare un costante punto di riferimento per i pazienti.



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