Rivoluzione Digitale in Farmacia
Rivoluzione Digitale in Farmacia

Rivoluzione Digitale in Farmacia

Cosa sta cambiando nel mondo della Farmacia e quali sono le attività che possono essere svolte per affrontare questi cambiamenti?

Per poter affrontare questa tematica è opportuno utilizzare la metafora del surf. Uno sport veloce e che si pratica su area vaste e in superficie (iniziamo ad abituarci al concetto di superficie senza alcuna accezione di merito, in superficie non vuol dire superficialmente).

Ecco l'interessantissimo intervento del Dott. Zenobii, presidente Federfarma della provincia di Pescara e titolare della Farmacia Zenobii.

Quindi caratteristiche come ampiezza e velocità che caratterizzano questo sport possiamo oggigiorno traslarli in quello che noi tutti facciamo quotidianamente, “navigare in rete”.

Noi tutti usiamo internet spostandoci da un sito all’altro. Questo rappresenta un cambio di paradigma nella modalità di acquisizione di informazioni, di fare CULTURA. Basta pensare che fino alla fine del ‘900 fare cultura era legato al concetto di IMMOBILISMO e PROFONDITA’: “Volli e Volli sempre, fortissimamente Volli”. Ricordate Vittorio Alfieri che si faceva legare alla sedia? Nel passato si studiava “approfondendo” tutte le tragedie di Shakespeare per conoscere l’autore. Molto è cambiato e siamo passati da IMMOBILISMO & PROFONDITA’ a VELOCITA’ & AMPIEZZA. Esperire cultura è diventato un processo dinamico. Navigo in rete, surfo da un punto all’altro acquisendo informazioni.

Cosa ha reso questo possibile? La rivoluzione DIGITALE. Cosa significa rivoluzione digitale?

Digito significa conto. L’intuizione pertanto è stata trasformare tutta la REALTA’ in sequenze di numeri. Due numeri, 1 e 0. Che sono simboli e potrebbero essere sostituiti da 7 & 8 o Pippo e Paperino, e che in realtà non sono altro che sequenze di ON & OFF. Questa trasformazione ha reso tutte le INFORMAZIONI CONSERVABILI, MODIFICABILI E TRASMISSIBILI.

Siamo tutti in grado di conservare un album fotografico, ritoccarlo, condividerlo immediatamente con chi desideriamo. Si è passati da un mondo in cui la conoscenza era nelle mani di pochi, ad un mondo in cui tutti possono accedere e condividere informazioni in maniera FACILE e IMMEDIATA.

Infatti, siamo tutti in grado, oggi, di accedere ad una quantità mostruosa di informazioni, ma rendere le informazioni accessibili e trasmissibili ha reso necessario l’introduzione di un nuovo concetto come quello “alleggerire” queste informazioni.

Con il termine alleggerire ci si riferisce al miglioramento della capacità di conservazione e di trasferimento, quindi: Comunicare.

A tempo zero, a costo irrisorio, con chi voglio, o anche, se voglio e sono bravo, con migliaia di persone. Credo sia evidente a tutti come e quanto sia cambiata la comunicazione grazie alla rivoluzione digitale. Insieme alla comunicazione anche la possibilità di Esprimere opinioni.

Tutti noi possiamo contestare o osannare su un social il nostro allenatore preferito o il nostro politico di riferimento. È possibile.

Esistono controindicazioni a questo modello? Tantissime ed enormi, ma al tempo zero della rivoluzione digitale i vantaggi potenziali erano talmente tanti che nessuno ha esitato.

Oggi tutti noi produciamo contenuti (di nuovo senza alcuna accezione di merito).

Tutto è Veloce, facile, fruibile. Non entro nel merito, perché è anche confuso, ridondante, alle volte pericoloso.

Ma QUESTO è il nuovo terreno di gioco.

Un terreno nel quale il cittadino utente è disorientato perché i riferimenti sono saltati per tutti. Perché non esiste più la vecchia idea di progresso e perché gli effetti della rivoluzione digitale, che, come abbiamo detto, detiene in sé una sua idea di progresso, li vedremo compiuti fra cent’anni.

La mancanza di prospettiva genera un’umanità arrabbiata e confusa. E non avere ben presenti gli scopi ultimi che erano la crescita e il progresso, rende molto sensibili al presente, all’immediato. Quindi un’umanità nervosa, spaventata e arrabbiata.

Come riverbera la rivoluzione digitale nella Farmacia?

La tecnologia ha cambiato il nostro approccio a: mobilità, shopping, ricerca del partner, comunicazione, informazione, ricerca di un lavoro, formazione, intrattenimento, gioco, socialità, ma anche a malattie e terapie.

Siamo passati da un paziente che acquistava solo ciò che gli era stato prescritto, ad un paziente che si informa online quando avverte i primi sintomi, ancor prima di andare dal medico. Una volta diagnosticata la patologia, il paziente tende a tornare sui motori di ricerca per scoprire cosa significa la sua diagnosi e quali siano le sue implicazioni. Prima di andare a comprare ciò che è sulla prescrizione, ricerca gli ingredienti del farmaco e i potenziali effetti collaterali per individuare alternative o farmaci generici a prezzi più moderati. La farmacia deve trovare quindi un posizionamento efficace, una strategia di comunicazione adeguata e adottare le tecnologie che consentono un monitoraggio rigoroso dei pazienti con malattie croniche o di lunga durata, per poter offrire informazioni e servizi che facilitino la convivenza con la malattia e il trattamento continuo.

Secondo Deloitte, l'impatto devastante di COVID-19 ha senza dubbio agito da catalizzatore, accelerando l'adozione digitale da parte dei consumatori e introducendo nuove tendenze a un ritmo che pochi avrebbero potuto prevedere. Il 50% dei consumatori continuerà a utilizzare le tecnologie per fare acquisti anche dopo il COVID, mentre il numero di consulti virtuali con operatori sanitari sta crescendo a ritmi esponenziali.

Le nuove tecnologie però stanno anche ampliando il set di potenziali patologie trattabili tramite telemedicina o teleconsulto, modificando radicalmente il rapporto tra operatore sanitario e paziente perché queste forme di assistenza remota cambiano alla radice il livello di servizio che il paziente si attende di trovare (ad es. no coda, always on, …). Si noti anche in Italia il proliferare di piattaforme che offrono servizi sanitari da remoto (ad es. il consulto con un medico).

In questo scenario, il farmacista può e deve essere un referente sanitario per il paziente, ossia un consulente specializzato che guida il paziente durante tutto il percorso di cura e di ricerca del benessere, con maggiori mezzi di prescrizione e assistenza osservando normative e codici etici, a tutela della privacy e del giusto servizio. Questo cambiamento richiederà una formazione continua e la riprogettazione del ruolo del farmacista e della farmacia, non solo in termini di prodotti e farmaci, ma anche nei confronti del paziente stesso, insieme a nuove forme di contatto, assistenza e monitoraggio del paziente. Una comunicazione e un piano d'azione rigorosi e coerenti sono ciò che garantirà credibilità al professionista e alla farmacia, favorendo una relazione a lungo termine.

Le aspettative dei clienti/pazienti sono sempre più modellate dalle loro esperienze in altri settori, in particolare nei beni di consumo in rapido movimento. Il consumatore prende decisioni di acquisto, rompendo sempre più spesso con il tradizionale modello lineare di consapevolezza, interesse, desiderio e azione. Se possono prenotare un volo sul telefono, perché non fissare anche un appuntamento in farmacia? I consumatori dotati di potere digitale stanno assumendo un maggior controllo della loro salute e vogliono personalizzazione, trasparenza e convenienza in tutti gli aspetti, compresi i servizi sanitari.

Per questi motivi la Farmacia deve ripensare posizionamento, comunicazione e investimenti tecnologici.

Posizionamento

La farmacia deve posizionarsi digitalmente come consulente e vera fonte di informazioni che aiuti il paziente a risolvere i propri dubbi e a comprendere le indicazioni nel proprio regime terapeutico, evitando sia l'automedicazione che l'abbandono del trattamento.

Comunicazione

È fondamentale sviluppare strategie di comunicazione che utilizzino fonti affidabili e considerino le fonti mediatiche a cui i pazienti attingono. The Royal Pharmaceutical Society e The General Pharmaceutical Council hanno un Social Media Toolkit e codici di condotta per il farmacista sui social media.

Tecnologie

Nelle fasi di cura e normalizzazione, le app e le piattaforme online pensate per l'assistenza farmaceutica, insieme ai dispositivi medici o wearable, consentono di monitorare la salute dei pazienti attraverso programmi di visite personalizzati, con notifiche per controlli e appuntamenti, registrazione e consultazione della storia, nonché rapporti di emissione e consigli personalizzati.

La telemedicina ha contribuito ad espandere l'accesso alle cure in un momento in cui la pandemia ha gravemente limitato la capacità dei pazienti di vedere i propri medici. Secondo McKinsey, è probabile che molte di queste dinamiche siano in atto per almeno i prossimi 12-18 mesi, poiché le preoccupazioni sul COVID-19 permangono fino a quando un vaccino non sarà ampiamente diffuso. Durante questo periodo, le preferenze dei consumatori per l'accesso alle cure continueranno a evolversi nella direzione della salute virtuale sempre più profondamente incorporata nel sistema di erogazione delle cure.

La Farmacia, quindi, deve essere intesa come il point of care del futuro e per farlo i driver del cambiamento saranno:

  • Tecnologie (IoT, 5G, Intelligenza Artificiale, Machine Learning, Wearables…);
  • Cambiamenti Sociali e Ambientali;
  • Normativa nazionale e internazionale (EHR/FSE, GDPR, EMVO…)

Vorrei concludere con alcuni spunti di riflessione.

LA DIGITAL TRANSFORMATION È INEVITABILE:
Amazon ha annunciato a marzo 2021 il suo ingresso nel mercato della telemedicina in +21 stati degli US, con Amazon Care;

LA TECNOLOGIA È UNO STRUMENTO:
più del 75% dei pazienti si aspetta di usare strumenti tecnologici nel futuro. La connessione farmacia-paziente sarà determinante, in cui convergeranno le principali tecnologie. La tecnologia non ha un’etica: è solo uno strumento, sta a noi usarlo al meglio;

PRIMA VERRA’ SEMPRE IL BENE DEL PAZIENTE:
mettere l'utente al centro della Farmacia del Futuro è vantaggioso per tutti gli attori coinvolti, perché rendiamo il paziente responsabile della propria salute e della continuità delle informazioni farmaceutiche.

Ho fornito alcune suggestioni su quello che potrebbe essere il futuro per la Farmacia.

Ad esempio, siamo così sicuri che i farmaci saranno gli strumenti di cura del prossimo secolo? James Watson, Nobel per la medicina nel 1962 ebbe a dire: “Nessuno ha il fegato di ammetterlo, ma se sapessimo come migliorare gli esseri umani aggiungendo nuovi geni, perché non dovremmo farlo?”

Andiamo verso una medicina genomica, verso terapie geniche. Quale sarà il futuro della Farmacia?

Come abbiamo già detto viviamo una fase di perdita di scopi di lungo periodo, e se perdiamo scopi di lungo periodo diventa fondamentale il presente; dunque, il prezzo è una leva rilevante.

Pertanto, come già detto, una delle scelte che dobbiamo fare è di posizionamento della Farmacia. Come possiamo e/o dobbiamo posizionare la farmacia. Torno alla metafora del mare e del surf. Tutti noi produciamo contenuti ma quale “forma” dobbiamo dare a quei contenuti perché arrivino in superficie e vengano “visti”. Cosa è il design di un contenuto?

Dobbiamo imparare a raccontare il nostro contenuto, a dargli una forma.

La narrazione CI SERVE a costruire una REALTA’, che ci consenta di essere percepiti come desideriamo.

Quale narrazione può dare al nostro contenuto la FORMA idonea a raggiungere la superficie ed essere percepita?

Sinceramente io non lo so.  Non posseggo verità, ed in effetti il concetto stesso di verità è qualcosa di non aderente a questo nuovo gioco; la verità è un concetto statico mentre il nuovo terreno di gioco è troppo fluido per potersela permettere e forse troppo avanzato per potersi accontentare di una verità.

Cerco invece di fare alcune considerazioni sui “difetti” di questo nuovo gioco:

  • è un prolungamento di un movimento insurrezionale (ridistribuire un potere da pochi a molti) i cui effetti non sono del tutto prevedibili né controllabili;
  • è DIFFICILE, talmente difficile da non garantire la sopravvivenza a tutti, il “non lasceremo nessuno indietro” non è una opzione;
  • più che ridistribuire potere ha ridistribuito opportunità;
  • ha lasciato intatte alcune fortezze del vecchio paradigma: Scuola Stato Chiesa.

Siamo nel mezzo di una vera e propria rivoluzione della quale non riusciamo quindi a prevedere l’epilogo. Ma abbiamo una certezza, questo nuovo mondo con la possibilità che ha dato a tutti di crescere, condividere ed esprimersi è sicuramente migliore del precedente.

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