L’abito fa l’allergico
L’abito fa l’allergico

L’abito fa l’allergico

Una recente ricerca può aiutarvi a trovare una risposta per improvvise allergie cutanee

Il picco degli allergeni stagionali sembra essere passato, ma ecco che un cliente entra lamentando un improvviso sfogo cutaneo. Una recente ricerca può essere il punto di partenza per consigliare un’analisi più attenta dei fattori scatenanti.

L’Agenzia nazionale francese per la salute e la sicurezza alimentare, ambientale e sul lavoro (ANSES) ha condotto uno studio che conferma che spesso nei vestiti e nelle scarpe utilizzati quotidianamente ci sono tracce di centinaia di sostanze chimiche. Alcune di queste sostanze sono aggiunte in fase di lavorazione, come i coloranti, altre invece sono residui e impurità che restano nei materiali. In particolare la ricerca ha rilevato la presenza di nichel e cromo VI.

I livelli di questi due elementi a volte sono troppo alti e sono i responsabili di molte forme allergiche. La normativa europea vigente stabilisce i limiti da non superare, ma, in seguito alla sua ricerca, l’ANSES insieme alla Svezia, ha chiesto una restrizione per oltre 1000 sostanze, poiché giudicate troppo rischiose per la nostra salute.

Accettando la richiesta presentata da Francia e Svezia, si arriverebbe a una limitazione della presenza di sostanze con potenziale allergenico noto; a vietare i coloranti “dispersi” utilizzati soprattutto per le fibre sintetiche e responsabili dell’insorgenza di allergie cutanee; un abbassamento delle soglie per nichel e cromo VI.

Particolarmente incriminati sono queste ultime due sostanze che, secondo i dermatologi francesi, avrebbero causato regolarmente eczemi o addirittura ustioni cutanee. Se qualche cliente chiede un consiglio su un’improvvisa manifestazione cutanea è utile indagare se recentemente ha acquistato dei vestiti o delle scarpe. Una buona abitudine è quella di lavare sempre i capi nuovi prima di indossarli, soprattutto quelli a contatto diretto con la pelle.


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