Progetto CHESSMEN: l’Italia alla guida del progetto Europeo contro la carenza di farmaci
Progetto CHESSMEN: l’Italia alla guida del progetto Europeo contro la carenza di farmaci

Progetto CHESSMEN: l’Italia alla guida del progetto Europeo contro la carenza di farmaci

Nel corso degli anni in farmacia abbiamo sempre assistito a problematiche nell’approvvigionamento di farmaci

Nel corso degli anni in farmacia abbiamo sempre assistito a problematiche nell’approvvigionamento di farmaci. Ora uno, ora l’altro, per quasi tutte le referenze del farmaco etico ci siamo ritrovati a spiegare ai pazienti le motivazioni di una mancanza, a spiegare che si trattava di un problema diffuso in tutta Italia e purtroppo non così semplice da risolvere spostandosi nella farmacia del paese vicino o di un’altra Regione.

Questo problema, sebbene sia stato ciclico e momentaneo in anni passati, si è acuito ed ha assunto le caratteristiche di una vera e propria emergenza durante la pandemia, con carenze prima legate all’aumentata richiesta di farmaci antinfiammatori e di antibiotici, spesso usati senza criterio, poi causate dalla difficoltà di approvvigionamento da parte delle aziende di principi attivi, eccipienti e materiali per il confezionamento, con gravi conseguenze sulle terapie di pazienti cronici.

La questione è ovviamente più complessa e articolata di quanto espresso, ed è un problema che riguarda non solo il nostro Paese, ma è esteso a livello mondiale. Il monitoraggio e la prevenzione della carenza di farmaci è dunque un fattore chiave per sostenere la protezione tempestiva e a lungo termine dell’accesso alla terapia da parte dei pazienti Europei e non.

In quest’ottica si inserisce il progetto JA CHESSMAN (Coordination and Harmonization of the Existing Systems against Shortages of Medicines, European Network) proposto e guidato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), con la partecipazione attiva di 22 Stati membri UE rappresentati da un consorzio di ben 27 partecipanti tra autorità competenti e altri stakeholders professionali.

Il progetto, della durata di 3 anni è stato presentato in un convegno a Roma il 10 Febbraio scorso, ma ha preso il via già dal 16 Gennaio e mira a sostenere tutti gli Stati membri dell’UE nell’attuazione di strutture e misure adeguate per affrontare il problema della carenza di medicinali. Le strade previste per raggiungere questi obiettivi prevedono sia il rafforzamento della rete di coordinamento esistente, come il gruppo di lavoro SPOC dell'EMA e la task force HMA sulla disponibilità di medicinali per uso umano e veterinario, che lo sviluppo, la condivisione e l’ampliamento di pratiche di riferimento basate sugli studi della Commissione Europea.

Scopo del progetto è anche quello di creare una maggiore condivisione nella ricerca delle molteplici cause alla base della difficoltà di approvvigionamento dei farmaci, creando modelli condivisibili tra gli Stati membri. Il fine ultimo di questa collaborazione è quello di giungere alla creazione di un dataset condiviso da cui poter attingere in caso di emergenza.

Per raggiungere questi traguardi, il progetto prevede anche il coordinamento e l’armonizzazione dei metodi operativi dei Paesi UE in modo da ridurre la probabilità di eventuali carenze future e mitigarne gli effetti, così cheanche i possibili impatti sulla cura del paziente possano essere gestiti in modo uniforme e coerente all’interno dell’unione.

Secondo la Fimea (Finnish Medicines Agency), il budget dell’intero progetto è di 10 milioni di euro, di cui circa l’80% verrà coperto dai fondi stanziati dalla Commissione europea per il programma EU4Health.

Il programma EU4Health, con un budget di 5,3 miliardi di euro, è il quarto e il più grande dei programmi sanitari dell'UE. È stato introdotto durante la pandemia COVID-19 per poter rafforzare la rete sanitaria a livello europeo, nell’ottica di costruire un sistema sanitario condiviso più forte, resiliente e accessibile a tutti i cittadini degli Stati membri. L’azione del programma EU4Health si esplica fornendo finanziamenti alla autorità nazionali, alle organizzazioni sanitarie e ad altri organismi attraverso sovvenzioni e appalti pubblici.

Il progetto CHESSMEN rientra nella categoria delle azioni congiunte, o Joint Action. Queste rappresentano lo strumento di finanziamento dei programmi sanitari UE utilizzato per attuare azioni ritenute prioritarie nel campo della salute e vengono coordinate congiuntamente dagli Stati membri o dalle loro autorità sanitarie.

Il progetto europeo a guida italiana lancia quindi uno spiraglio di luce sull’annosa problematica della carenza di farmaci, con risultati che si spera permetteranno di affrontare al meglio future carenze, identificarne le cause e porre rimedi rapidi per garantire continuità di cura ai pazienti di tutta Europa.


Fonti:
Presentazione del progetto “La Joint Action europea CHESSMEN per il contrasto del fenomeno delle carenze di medicinali in Europa: oggi a Roma la conferenza di avvio del progetto”


Carenze di medicinali: meeting di apertura del progetto europeo CHESSMEN guidato da AIFA
L’obiettivo del progetto è rafforzare il coordinamento e l’armonizzazione tra i diversi Stati Membri, monitorare e segnalare le carenze di medicinali e contribuire alla creazione di un dataset condiviso.

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